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Dal Messico all’Italia, giramondo a vent’anni

Vent’anni o poco meno ma almeno già due vite vissute, sportive e non. L’ancor breve storia di Giulio Antonini ha tutte le caratteristiche per diventare un’epopea, dove c’è già stato tanto: il viaggio, il successo, la caduta e il ritrovarsi. Volato in Messico dalla Toscana da piccolo, il viaggio vero è stato quello di ritorno nel Bel Paese ai tempi del Covid. Dalla scuola calcio dell’Atletico Lucca al settore giovanile dell’Empoli, poi l’incontro decisivo della prima parte di una carriera che potrebbe avere molto da dire. Prima il preparatore Alfredo Geraci, poi il mister Massimo Maccarone. La stagione di grazia è il 2022/23, il Ghivizzano Borgo a Mozzano punta sull’allora 17enne acquisendone il cartellino e lanciandolo in prima squadra. L’annata è ottima e prestazioni come quelle contro la corazzata Arezzo o con una big come il Livorno mettono curiosità su quel giovane numero 1, tanto che alla fine di una stagione chiusa tranquillamente a centro classifica arrivano le prime chiamate importanti. Per Antonini si spalancano le porte dei professionisti ed è proprio lì la seconda tappa dell’altro viaggio, quello nel mondo del calcio. Tra tutte le richieste, alta Serie D e Serie C, la più convincente è quella di una società campana tornata tra i pro nella stagione precedente. Antonini sceglie il Giugliano, ma è una scelta avventata perchè in Campania le cose non vanno bene. Fatica nell’inserirsi, un ambiente non consono alle sue esigenze, una categoria molto diversa. Tanti dubbi che sfociano in un periodo di depressione, la cui uscita capita con il mercato di Gennaio. Bisognava cambiare aria, e al secondo abbocco il Trapani si ripresenta alla porta dell’italo-messicano. In Sicilia la rinascita. Le gerarchie sono chiare, ma Antonini si ritaglia il suo spazio in coppa e ritrova fiducia grazie all’affetto dei compagni e al calore di una piazza bollente come quella siciliana. Si dice che il resto sia storia recente, anche se la sua è un libro ancora tutto da scrivere.

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