Una scalata fino alle porte del professionismo
Incastonata nei monti della Val di Susa c’era una storia che il calcio aveva tenuto nascosta fino alla stagione appena trascorsa, proprio come una stella alpina. Ed esattamente come la regina delle Alpi, dopo essere sbocciata sui campi di Prima Categoria, Promozione ed Eccellenza, una volta che le sue radici si sono insinuate nei terreni della quarta serie, non è stato più possibile non notare quel fiore selvaggio che si è svelato al mondo calcistico a suon di gol. Quella di Kamal Rizq non è una storia come le altre. L’arrivo a 12 anni in Italia e l’affido a una famiglia fino ai 18 potrebbe sembrarlo, ma, forse, l’attaccante del Chisola racconta qualcosa di diverso. A Susa una vita normale e un talento grezzo. Troppo magro e un po’ scoordinato erano i giudizi che lo hanno costretto a iniziare dalla Prima Categoria, ma il senso del gol non ha una forma o un modo estetico e Kamal, di gol, ne segna a sacchettate. Comincia la scalata e parte dal punto più basso. Susabruzolo, S.G. Chieri, poi la Union Val di Susa, 39 gol in due anni in Promozione, 31 nel biennio successivo in Eccellenza. Nel 2019 inizia la storia d’amore (calcistico) più importante della sua vita, quella con il Chisola. Nei primi due anni, quelli condizionati dal Covid, saranno una quindicina le reti, poi la stagione 21/22, che consacra il Chisola e Kamal. Promozione per la formazione di Vinovo, 25 reti per l’attaccante di Casablanca che a 30 anni tondi ha la grande chance di giocare in Serie D. “Eh ma quello è buono in Eccellenza e Promozione”, ci risiamo. Ci risiamo anche, però, con le reti segnate: 17 nella stagione d’esordio in Serie D, 20 più due ai play off in quella della consacrazione. Il telefono suona, ma nessuna chiamata arriva dalla Serie C, questa volta la scusa è l’età. Poco male, un post sui suoi social per capire chi è Kamal Rizq, il progetto della sua Academy per dare opportunità a tutti, e quel sogno da continuare a inseguire. Come? Naturalmente a suon di gol e naturalmente col Chisola.