Abete ha aperto per la prima volta al coinvolgimento della Serie D nel progetto seconde squadre
“Abbiamo dato la disponibilità per avere le seconde squadre anche in Serie D e nei dilettanti. Crediamo che debba esserci continuità sportiva nel bene e nel male. Se i risultati non arrivano, è giusto che sia contemplata la retrocessione dalla Serie C come accade in Spagna. Abbiamo rapporti organici con la Serie C e abbiamo dato apertura a garantire un naturale corso sportivo con promozioni e retrocessioni. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, occorre però armonizzare i regolamenti per tutelare tutte le società. Dalla Serie D sale una sola squadra a girone, c’è il rischio di rimanere ‘impantanati’ nei dilettanti. Il livello si è alzato, riuscire ad arrivare tra i professionisti è sempre più difficile. Ci sono squadre che hanno fatto la A e lottano per farlo. L’Italia è il Paese con più club professionistici al Mondo (97), quando ho iniziato io erano addirittura 144. In Inghilterra sono 92, mentre negli altri Paesi oscillano tra i 40 e 60. Dobbiamo garantire una competizione sostenibile. Il decreto 36 ha introdotto maggiore riconoscimento contrattuale al calcio dilettantistico. Adesso dobbiamo migliorarlo ed adattarlo sempre di più”